Immagine di copertina di: Giusta retribuzione e salario minimo: Cisal in audizione in Commissione Lavoro della Camera

L’intervento del segretario confederale Massimo Blasi, nell’ambito dell’esame delle proposte di legge recanti disposizioni in materia di giusta retribuzione e salario minimo


Delegazione Cisal in audizione davanti la Commissione Lavoro della Camera nell’ambito dell’esame delle proposte di legge recanti disposizioni in materia di giusta retribuzione e salario minimo.

Così il segretario confederale, Massimo Blasi: “In via di principio concordiamo sulla necessità di prevedere anche nel nostro Paese una qualche forma di salario minimo visto l’andamento del mercato del lavoro, ma non deve essere fatto in modo generalizzato bensì con riferimento ad alcuni settori del mondo del lavoro. Tuttavia siamo contrari rispetto alle proposte di legge per due motivi: per la determinazione del salario minimo si fa riferimento alla contrattazione collettiva prevalente, entrando nella disciplina di una diversa materia che è quella della rappresentanza sindacale. L’altro vulnus sta nel fatto di individuare la soglia minima secca senza una preventiva concertazione con le organizzazioni sindacali e senza entrare nel dettaglio di un mercato molto variegato in Italia. Ci sono settori che necessitano di interventi a sostegno della contrattazione ma abbiamo, al tempo stesso, settori dove una norma sul salario minimo non solo non è necessaria ma rischia di provocare un effetto depressivo. Dove la contrattazione è forte è autosufficiente. Addossare le responsabilità dei salari bassi alla contrattazione non egemone, è un falso mito che deve essere sfatato”.

Immagine di copertina di: Giusta retribuzione e salario minimo: Cisal in audizione in Commissione Lavoro della Camera

L’intervento del segretario confederale Massimo Blasi, nell’ambito dell’esame delle proposte di legge recanti disposizioni in materia di giusta retribuzione e salario minimo


Delegazione Cisal in audizione davanti la Commissione Lavoro della Camera nell’ambito dell’esame delle proposte di legge recanti disposizioni in materia di giusta retribuzione e salario minimo.

Così il segretario confederale, Massimo Blasi: “In via di principio concordiamo sulla necessità di prevedere anche nel nostro Paese una qualche forma di salario minimo visto l’andamento del mercato del lavoro, ma non deve essere fatto in modo generalizzato bensì con riferimento ad alcuni settori del mondo del lavoro. Tuttavia siamo contrari rispetto alle proposte di legge per due motivi: per la determinazione del salario minimo si fa riferimento alla contrattazione collettiva prevalente, entrando nella disciplina di una diversa materia che è quella della rappresentanza sindacale. L’altro vulnus sta nel fatto di individuare la soglia minima secca senza una preventiva concertazione con le organizzazioni sindacali e senza entrare nel dettaglio di un mercato molto variegato in Italia. Ci sono settori che necessitano di interventi a sostegno della contrattazione ma abbiamo, al tempo stesso, settori dove una norma sul salario minimo non solo non è necessaria ma rischia di provocare un effetto depressivo. Dove la contrattazione è forte è autosufficiente. Addossare le responsabilità dei salari bassi alla contrattazione non egemone, è un falso mito che deve essere sfatato”.