Immagine di copertina di: Il lavoro delle mamme: un percorso ad ostacoli

La riflessione del Segretario Generale, Francesco Cavallaro, nel giorno in cui si celebra la festa della Mamma 


“La festa della Mamma che si celebra oggi deve diventare l’occasione per discutere seriamente di rilancio della maternità. L’occasione per riflettere sui ritardi anche culturali del nostro Paese. Quanto accaduto negli ultimi giorni ad Asiago è solo l’ultimo episodio che conferma quanto l’Italia sia indietro”. Lo ha detto il Segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro. “La maternità viene vista ancora come un 
ostacolo all’ingresso nel mondo del lavoro. Non è un caso se in fatto di natalità il nostro Paese registri livelli ai minimi storici. Una donna su tre lascia il lavoro dopo la nascita del proprio figlio. Poche, pochissime, le madri con un bambino che lavorano, soprattutto se paragonate agli uomini. Più sinteticamente in Italia la donna è ancora costretta a scegliere se lavorare o essere mamma. Condizione rimarcata durante la pandemia, soprattutto al Sud dove mancano i servizi sociali indispensabili per garantire le giuste tutele alle donne lavoratrici. Bisogna intervenire sulla contrattazione, sulle pensioni. Determinante sarà sfruttare al massimo le opportunità del Pnrr che tra gli obiettivi principali ha proprio quello di rilanciare l’occupazione femminile. Il lavoro – conclude Cavallaro – non va mai a scapito della famiglia ma è lo strumento per sostenere concretamente la formazione di nuovi nuclei familiari e quindi la maternità: autentico ed imprescindibile investimento di sviluppo di un Paese”.

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La riflessione del Segretario Generale, Francesco Cavallaro, nel giorno in cui si celebra la festa della Mamma 


“La festa della Mamma che si celebra oggi deve diventare l’occasione per discutere seriamente di rilancio della maternità. L’occasione per riflettere sui ritardi anche culturali del nostro Paese. Quanto accaduto negli ultimi giorni ad Asiago è solo l’ultimo episodio che conferma quanto l’Italia sia indietro”. Lo ha detto il Segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro. “La maternità viene vista ancora come un 
ostacolo all’ingresso nel mondo del lavoro. Non è un caso se in fatto di natalità il nostro Paese registri livelli ai minimi storici. Una donna su tre lascia il lavoro dopo la nascita del proprio figlio. Poche, pochissime, le madri con un bambino che lavorano, soprattutto se paragonate agli uomini. Più sinteticamente in Italia la donna è ancora costretta a scegliere se lavorare o essere mamma. Condizione rimarcata durante la pandemia, soprattutto al Sud dove mancano i servizi sociali indispensabili per garantire le giuste tutele alle donne lavoratrici. Bisogna intervenire sulla contrattazione, sulle pensioni. Determinante sarà sfruttare al massimo le opportunità del Pnrr che tra gli obiettivi principali ha proprio quello di rilanciare l’occupazione femminile. Il lavoro – conclude Cavallaro – non va mai a scapito della famiglia ma è lo strumento per sostenere concretamente la formazione di nuovi nuclei familiari e quindi la maternità: autentico ed imprescindibile investimento di sviluppo di un Paese”.