Il ministro del Lavoro Calderone, ed il leader del M5S Conte alla terza giornata del X Congresso Confederale

Immagine di copertina di: Il ministro del Lavoro Calderone, ed il leader del M5S Conte alla terza giornata del X Congresso Confederale

Il ministro del Lavoro e delle Poliche Sociali, Elvira Calderone ha aperto la terza ed ultima giornata del X congresso Confederale della Cisal. “Il lavoro è centrale nella vita di tutte le persone. Non c’è crescita
senza lavoro equo e regolare e senza riportare al lavoro le nostre donne e i nostri uomini lavoratrici e lavoratori. Guardo con grande interesse il vostro percorso. Attendo nei prossimi giorni dal segretario
Cavallaro, al ministero, la sintesi dei vostri lavori congressuali. “Credo che come Paese – ha aggiunto – abbiamo la sfida di attuare il nostro Pnrr, per far sì che i percorsi restino nel tempo come ad esempio
le infrastrutture efficienti. Poi ci sono le politiche attive per il lavoro. Vanno accompagnate le persone che il lavoro non ce l’hanno. Il 70% dei lavoratori è assunto a tempo indeterminato quindi prima di
ragionare sul lavoro precario io invece lavorerei e ragionerei sui tanti posti di lavoro invece stabili che ci sono.

C’è un tema invece che è legato al fatto che per i per i lavori c’è necessità sicuramente anche
di formazione e di riqualificazione, però per questo abbiamo gli strumenti con un sistema composto da tanti attori che hanno competenze consolidate. Si pensi alla rete degli enti bilaterali dei fondi interprofessionali – ha continuato – che sono delle eccellenze e che sono sicuramente in grado anche di captare quelle che sono le reali esigenze del mondo del lavoro e dei vari settori anche in termini di bisogni formativi. Va risolta la questione dell’integrazione lavorativa delle donne nella nostra società punto le donne devono avere la dimensione e la scelta va dato loro un tempo di conciliazione con i tempi di lavoro. Già superando il gap rispetto all media europea di occupazione femminile recupereremmo il 7% di Pil in più. Quindi le mamme saranno accompagnate al lavoro in un contesto che possa essere assolutamente gestibile rispetto a quelli che sono gli impegni familiari. Io guarderei al bisogno di lavoro che c’è in questo momento e guarderei anche al fatto che oggi prima di fare ragionamenti anche su altri temi come quello dell’emigrazione ci sarebbe l’importante obiettivo da cogliere di dare a ogni cittadino italiano l’opportunità di lavorare. Il tema su cui punteremo è quello della formazione e della riqualificazione perché il governo non lascerà indietro nessuno che ha bisogno di lavoro”. Poi ancora su temi sindacali: “Dobbiamo guardare al lavoro nel suo complesso. È importante avere un sindacato in grado di comprendere e interpretare i modelli di cambiamento. Vedo un protagonismo dei corpi sociali intermedi, dobbiamo combattere il lavoro sommerso e quel precariato che non fa crescere la società. Però flessibilità vuol dire altro ci sarà sempre come nel caso dei lavori stagionali personalmente non sono contrario ai lavori a tempo determinato purché siano garantite le tutele”. Ed infine: “Va favorito il rinnovo dei contratti scaduti da molto tempo punto bisogna riaprire i tavoli di contrattazione per definire le politiche salariali. Mi troverete al vostro fianco per le vicende dei rinnovi contrattuali”.

E dopo il ministro, spazio al leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. “Ho letto con attenzione la relazione del Segretario generale Cavallaro e sono convinto che le battaglie le potremo fare assieme. Poi entra nel vivo Conte: “Nessun passo indietro sul Reddito di Cittadinanza – che è stato uno stabilizzatore sociale in momento di sofferenza economica, sociale e psicologica. Il Governo non può trascurare di venire incontro alle fasce più disagiate della popolazione. Si tratta di apportare modifiche migliorative. Una misura di protezione sociale che esiste in tutti gli altri paesi del fronte occidentale e il fronte occidentale non può essere individuato e invocato solo quando bisogna mandare più armi, ma anche quando bisogna colmare le disuguaglianze sociali. Non si governa insultando le categorie più fragili del paese e strizzando l’occhio a invasori e potenti”. E sull’incremento della qualità lavoro e dei livelli retributivi Conte afferma: “Dobbiamo contrastare la precarietà selvaggia. Lo scorso anno abbiamo raggiunto il record di contratti a termine, 3 milioni e 200 mila, un record coinciso con il congelamento del Decreto Dignità. La prospettiva è quella di un ritorno a precariato sempre più diffuso. In tema di contratti a tempo determinato i lavoratori più in difficoltà sono donne e giovani. Abbiamo 370 mila ragazzi e ragazze con stipendi che non superano gli 856 euro al mese, abbiamo un problema per le donne che, a parità di mansione, percepiscono il 20 per cento meno degli uomini”. E ancora: “Il Salario minimo è un problema che riguarda 4 milioni e mezzo di lavoratori, posto al centro di nostra battaglia e campagna elettorale e sul quale io ho presentato una nuova proposta di legge. Il Salario minimo rappresenta la linea di confine tra lavoro e sfruttamento. Siamo l’unico paese in Europa in cui il potere di acquisto dei salari è diminuito”. Anche sul lavoro agile Conte si dice al fianco dei lavoratori: “Presenteremo una proposta di riforma per migliorare legge”. Sul sistema pensionistico: “Un problema serio – prosegue Conte – ci sono 5 milioni e 700 mila tra giovani precari, Neet e lavoratori sottopagati. Rappresentano la platea che nel 2050 avrà una pensione sotto soglia di povertà. Questa è la sfida della politica. Il Movimento, nell’ultima campagna elettorale, ha posto al centro l’istituzione di una pensione di garanzia per i giovani, il cui importo potrebbe essere di 780 euro come base minima per consentire loro di costruire trattamento previdenziale adeguato”. Per quanto riguarda il Pnrr Conte afferma che il M5S è disponibile a sedersi al tavolo con il Governo: “Sono soldi che l’Unione europea ci ha dato investendo su di noi. Da qui è nato progetto grandioso di rilancio del Paese. Ormai siamo a una sanità da codice rosso con carenza di infermieri, ne mancano oltre 60mila. I medici vanno via dal pubblico o chiedono il trattamento pensionistico anticipato e il Governo prevede un taglio alla sanità ricadendo in errori peggiori dell’era precedente alla pandemia. Tagli si prospettano anche nell’ambito dell’istruzione. Dobbiamo investire in questi settori per creare un paese migliore”. Nel corso della giornata, che ha visto la rielezione di Francesco Cavallaro a Segretario Generale della Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori, prezioso l’intervento anche del parlamentare dell’Udc, Lorenzo Cesa.

Immagine di copertina di: Il ministro del Lavoro Calderone, ed il leader del M5S Conte alla terza giornata del X Congresso Confederale

Il ministro del Lavoro e delle Poliche Sociali, Elvira Calderone ha aperto la terza ed ultima giornata del X congresso Confederale della Cisal. “Il lavoro è centrale nella vita di tutte le persone. Non c’è crescita
senza lavoro equo e regolare e senza riportare al lavoro le nostre donne e i nostri uomini lavoratrici e lavoratori. Guardo con grande interesse il vostro percorso. Attendo nei prossimi giorni dal segretario
Cavallaro, al ministero, la sintesi dei vostri lavori congressuali. “Credo che come Paese – ha aggiunto – abbiamo la sfida di attuare il nostro Pnrr, per far sì che i percorsi restino nel tempo come ad esempio
le infrastrutture efficienti. Poi ci sono le politiche attive per il lavoro. Vanno accompagnate le persone che il lavoro non ce l’hanno. Il 70% dei lavoratori è assunto a tempo indeterminato quindi prima di
ragionare sul lavoro precario io invece lavorerei e ragionerei sui tanti posti di lavoro invece stabili che ci sono.

C’è un tema invece che è legato al fatto che per i per i lavori c’è necessità sicuramente anche
di formazione e di riqualificazione, però per questo abbiamo gli strumenti con un sistema composto da tanti attori che hanno competenze consolidate. Si pensi alla rete degli enti bilaterali dei fondi interprofessionali – ha continuato – che sono delle eccellenze e che sono sicuramente in grado anche di captare quelle che sono le reali esigenze del mondo del lavoro e dei vari settori anche in termini di bisogni formativi. Va risolta la questione dell’integrazione lavorativa delle donne nella nostra società punto le donne devono avere la dimensione e la scelta va dato loro un tempo di conciliazione con i tempi di lavoro. Già superando il gap rispetto all media europea di occupazione femminile recupereremmo il 7% di Pil in più. Quindi le mamme saranno accompagnate al lavoro in un contesto che possa essere assolutamente gestibile rispetto a quelli che sono gli impegni familiari. Io guarderei al bisogno di lavoro che c’è in questo momento e guarderei anche al fatto che oggi prima di fare ragionamenti anche su altri temi come quello dell’emigrazione ci sarebbe l’importante obiettivo da cogliere di dare a ogni cittadino italiano l’opportunità di lavorare. Il tema su cui punteremo è quello della formazione e della riqualificazione perché il governo non lascerà indietro nessuno che ha bisogno di lavoro”. Poi ancora su temi sindacali: “Dobbiamo guardare al lavoro nel suo complesso. È importante avere un sindacato in grado di comprendere e interpretare i modelli di cambiamento. Vedo un protagonismo dei corpi sociali intermedi, dobbiamo combattere il lavoro sommerso e quel precariato che non fa crescere la società. Però flessibilità vuol dire altro ci sarà sempre come nel caso dei lavori stagionali personalmente non sono contrario ai lavori a tempo determinato purché siano garantite le tutele”. Ed infine: “Va favorito il rinnovo dei contratti scaduti da molto tempo punto bisogna riaprire i tavoli di contrattazione per definire le politiche salariali. Mi troverete al vostro fianco per le vicende dei rinnovi contrattuali”.

E dopo il ministro, spazio al leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. “Ho letto con attenzione la relazione del Segretario generale Cavallaro e sono convinto che le battaglie le potremo fare assieme. Poi entra nel vivo Conte: “Nessun passo indietro sul Reddito di Cittadinanza – che è stato uno stabilizzatore sociale in momento di sofferenza economica, sociale e psicologica. Il Governo non può trascurare di venire incontro alle fasce più disagiate della popolazione. Si tratta di apportare modifiche migliorative. Una misura di protezione sociale che esiste in tutti gli altri paesi del fronte occidentale e il fronte occidentale non può essere individuato e invocato solo quando bisogna mandare più armi, ma anche quando bisogna colmare le disuguaglianze sociali. Non si governa insultando le categorie più fragili del paese e strizzando l’occhio a invasori e potenti”. E sull’incremento della qualità lavoro e dei livelli retributivi Conte afferma: “Dobbiamo contrastare la precarietà selvaggia. Lo scorso anno abbiamo raggiunto il record di contratti a termine, 3 milioni e 200 mila, un record coinciso con il congelamento del Decreto Dignità. La prospettiva è quella di un ritorno a precariato sempre più diffuso. In tema di contratti a tempo determinato i lavoratori più in difficoltà sono donne e giovani. Abbiamo 370 mila ragazzi e ragazze con stipendi che non superano gli 856 euro al mese, abbiamo un problema per le donne che, a parità di mansione, percepiscono il 20 per cento meno degli uomini”. E ancora: “Il Salario minimo è un problema che riguarda 4 milioni e mezzo di lavoratori, posto al centro di nostra battaglia e campagna elettorale e sul quale io ho presentato una nuova proposta di legge. Il Salario minimo rappresenta la linea di confine tra lavoro e sfruttamento. Siamo l’unico paese in Europa in cui il potere di acquisto dei salari è diminuito”. Anche sul lavoro agile Conte si dice al fianco dei lavoratori: “Presenteremo una proposta di riforma per migliorare legge”. Sul sistema pensionistico: “Un problema serio – prosegue Conte – ci sono 5 milioni e 700 mila tra giovani precari, Neet e lavoratori sottopagati. Rappresentano la platea che nel 2050 avrà una pensione sotto soglia di povertà. Questa è la sfida della politica. Il Movimento, nell’ultima campagna elettorale, ha posto al centro l’istituzione di una pensione di garanzia per i giovani, il cui importo potrebbe essere di 780 euro come base minima per consentire loro di costruire trattamento previdenziale adeguato”. Per quanto riguarda il Pnrr Conte afferma che il M5S è disponibile a sedersi al tavolo con il Governo: “Sono soldi che l’Unione europea ci ha dato investendo su di noi. Da qui è nato progetto grandioso di rilancio del Paese. Ormai siamo a una sanità da codice rosso con carenza di infermieri, ne mancano oltre 60mila. I medici vanno via dal pubblico o chiedono il trattamento pensionistico anticipato e il Governo prevede un taglio alla sanità ricadendo in errori peggiori dell’era precedente alla pandemia. Tagli si prospettano anche nell’ambito dell’istruzione. Dobbiamo investire in questi settori per creare un paese migliore”. Nel corso della giornata, che ha visto la rielezione di Francesco Cavallaro a Segretario Generale della Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori, prezioso l’intervento anche del parlamentare dell’Udc, Lorenzo Cesa.