Immagine di copertina di: Lavoro, morti e infortuni: investire in prevenzione e formazione

Il monito del Segretario generale, Francesco Cavallaro, nella giornata mondiale per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro


“In Italia più di tre persone al giorno perdono la vita durante lo svolgimento della propria attività lavorativa. Un trend terribilmente aumentato nel primo bimestre del 2022 con un +47,6% di denunce di 
infortuni sul lavoro acquisite dall’Inail e un +9,6% di quelli con esito mortale. È inaccettabile. È evidente che serve fare di più. Serve soprattutto un cambio di mentalità che porti a considerare la sicurezza 
sul lavoro non come un costo o un inutile e formale appesantimento di procedure, ma come l’unico contesto operativo che garantisce la salute ed il benessere di chi lavora e in ultima analisi anche le prospettive di continuità e di sviluppo per le stesse aziende. La prevenzione resta la direttrice da perseguire, attraverso la reale e concreta partecipazione dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e quindi una consapevolezza dei problemi e una capacità di percezione che possono svilupparsi solo a partire da una capillare diffusione di formazione e di informazione di qualità”.

Immagine di copertina di: Lavoro, morti e infortuni: investire in prevenzione e formazione

Il monito del Segretario generale, Francesco Cavallaro, nella giornata mondiale per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro


“In Italia più di tre persone al giorno perdono la vita durante lo svolgimento della propria attività lavorativa. Un trend terribilmente aumentato nel primo bimestre del 2022 con un +47,6% di denunce di 
infortuni sul lavoro acquisite dall’Inail e un +9,6% di quelli con esito mortale. È inaccettabile. È evidente che serve fare di più. Serve soprattutto un cambio di mentalità che porti a considerare la sicurezza 
sul lavoro non come un costo o un inutile e formale appesantimento di procedure, ma come l’unico contesto operativo che garantisce la salute ed il benessere di chi lavora e in ultima analisi anche le prospettive di continuità e di sviluppo per le stesse aziende. La prevenzione resta la direttrice da perseguire, attraverso la reale e concreta partecipazione dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e quindi una consapevolezza dei problemi e una capacità di percezione che possono svilupparsi solo a partire da una capillare diffusione di formazione e di informazione di qualità”.