Cisal a confronto con il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, sulle misure in materia di semplificazione dei controlli alle attività economiche. Per la Confederazione presenti il segretario confederale Massimo Blasi ed il dirigente sindacale Daniele Caratelli: “Nell’apprezzare le finalità delle misure illustrate in materia di semplificazione dei controlli sulle attività economiche, che puntano a privilegiare la prevenzione rispetto alla sanzione – hanno spiegato – crediamo sia necessario procedere all’istituzione di Punti Unici su cui accorpare tutte le competenze per specifici ambiti di materia. Il passaggio da una filosofia ‘inquisitoria’ ad una ‘collaborativa’ implica tuttavia l’avvio di un’ampia attività di formazione del personale interessato dal cambiamento, non solo rispetto alle nuove tecnologie ma anche al cambio culturale che viene proposto con la riforma. È necessario inoltre che gli obiettivi che si intende perseguire possano costituire elemento di valutazione del personale e di riflesso incidere sui sistemi premianti, solo nella misura in cui saranno recepiti nell’ambito dei contratti collettivi (nazionali o integrativi che siano) e, ancor più a monte, nell’ambito della programmazione delle attività dell’ente”.
Cisal a confronto con il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, sulle misure in materia di semplificazione dei controlli alle attività economiche. Per la Confederazione presenti il segretario confederale Massimo Blasi ed il dirigente sindacale Daniele Caratelli: “Nell’apprezzare le finalità delle misure illustrate in materia di semplificazione dei controlli sulle attività economiche, che puntano a privilegiare la prevenzione rispetto alla sanzione – hanno spiegato – crediamo sia necessario procedere all’istituzione di Punti Unici su cui accorpare tutte le competenze per specifici ambiti di materia. Il passaggio da una filosofia ‘inquisitoria’ ad una ‘collaborativa’ implica tuttavia l’avvio di un’ampia attività di formazione del personale interessato dal cambiamento, non solo rispetto alle nuove tecnologie ma anche al cambio culturale che viene proposto con la riforma. È necessario inoltre che gli obiettivi che si intende perseguire possano costituire elemento di valutazione del personale e di riflesso incidere sui sistemi premianti, solo nella misura in cui saranno recepiti nell’ambito dei contratti collettivi (nazionali o integrativi che siano) e, ancor più a monte, nell’ambito della programmazione delle attività dell’ente”.