Scuola, firmato l’accordo per il rinnovo del contratto: aumento medio di 100 euro e 3mila di arretrati

Immagine di copertina di: Scuola, firmato l’accordo per il rinnovo del contratto: aumento medio di 100 euro e 3mila di arretrati

Passa il contratto ponte chiesto da Anief Cisal già sei mesi fa. Dopo l’intesa politica arriva la firma dell’accordo in Aran che chiude il discorso, almeno quello relativo alla parte economica


“Arriviamo a questo accordo coscienti del fatto che poteva concludersi molto prima – commenta il segretario confederale Cisal e presidente nazionale Anief Marcello Pacifico – ma meglio tardi che mai. Resta il gap salariale con il resto d’Europa che va colmato ma è un buon accordo – sottolinea – che sblocca una vicenda che riguarda quasi un milione e mezzo di lavoratori e che rappresenta una boccata d’ossigeno per chi negli ultimi anni ha mandato avanti sempre e comunque più di 40mila plessi scolastici, senza avere mai un euro in più, ed apre la strada ad ulteriori risorse. Adesso avanti per chiudere anche la parte normativa che pone temi per noi importanti come la condizione di lavoro, ampliamento e valorizzazione del personale scolastico”.

L’accordo in sintesi. Con la sottoscrizione del Ccnl 2019-2021, presso l’Aran, il personale avrà aumenti e arretrati in busta paga a dicembre: gli incrementi lordi saranno superiori ai 100 euro e più di 3 mila in media gli arretrati. L’accordo si avvale dei 100 milioni in più stanziati dal Governo per la retribuzione professionale docenti (85,8%) e il contributo individuale accessorio (14,2%) una tantum per il 2022. A decorrere dal 2022, sono previsti altri 89,4 milioni per RPD e 14,8 per CIA. Il ministro Giuseppe Valditara si è impegnato a reperire risorse aggiuntive ulteriori nella legge di bilancio, per aumenti tabellari e in caso contrario a destinare alla contrattazione i 300 milioni del MOF. Con successiva sequenza contrattuale si affronteranno i temi dei profili e ordinamenti professionali personale amministrativo, mobilità, formazione, valorizzazione Dsga, contrattazione integrativa, relazioni sindacali, lavoro a distanza. Il Governo s’impegna, invfine, a cambiare le norme anche per garantire la parità di trattamento del personale degli enti di ricerca non vigilati.

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Passa il contratto ponte chiesto da Anief Cisal già sei mesi fa. Dopo l’intesa politica arriva la firma dell’accordo in Aran che chiude il discorso, almeno quello relativo alla parte economica


“Arriviamo a questo accordo coscienti del fatto che poteva concludersi molto prima – commenta il segretario confederale Cisal e presidente nazionale Anief Marcello Pacifico – ma meglio tardi che mai. Resta il gap salariale con il resto d’Europa che va colmato ma è un buon accordo – sottolinea – che sblocca una vicenda che riguarda quasi un milione e mezzo di lavoratori e che rappresenta una boccata d’ossigeno per chi negli ultimi anni ha mandato avanti sempre e comunque più di 40mila plessi scolastici, senza avere mai un euro in più, ed apre la strada ad ulteriori risorse. Adesso avanti per chiudere anche la parte normativa che pone temi per noi importanti come la condizione di lavoro, ampliamento e valorizzazione del personale scolastico”.

L’accordo in sintesi. Con la sottoscrizione del Ccnl 2019-2021, presso l’Aran, il personale avrà aumenti e arretrati in busta paga a dicembre: gli incrementi lordi saranno superiori ai 100 euro e più di 3 mila in media gli arretrati. L’accordo si avvale dei 100 milioni in più stanziati dal Governo per la retribuzione professionale docenti (85,8%) e il contributo individuale accessorio (14,2%) una tantum per il 2022. A decorrere dal 2022, sono previsti altri 89,4 milioni per RPD e 14,8 per CIA. Il ministro Giuseppe Valditara si è impegnato a reperire risorse aggiuntive ulteriori nella legge di bilancio, per aumenti tabellari e in caso contrario a destinare alla contrattazione i 300 milioni del MOF. Con successiva sequenza contrattuale si affronteranno i temi dei profili e ordinamenti professionali personale amministrativo, mobilità, formazione, valorizzazione Dsga, contrattazione integrativa, relazioni sindacali, lavoro a distanza. Il Governo s’impegna, invfine, a cambiare le norme anche per garantire la parità di trattamento del personale degli enti di ricerca non vigilati.