Immagine di copertina di: Def, Cisal in audizione in commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato

Presente il Segretario confederale, Massimo Blasi


La Cisal, rappresentata dal Segretario Confederale Massimo Blasi, nel prendere prende atto che il DEF è stato redatto in assenza di previsioni di tipo programmatico, in vista delle nuove regole europee sul Patto di stabilità, ha rimarcato l’importanza di garantire il rispetto dei tempi di attuazione del PNRR al fine di dare sostegno alla crescita del PIL, evidenziando altresì come il mercato interno faccia registrare livelli salariali ancora troppo bassi.

Apprezzando l’atteggiamento improntato a cautela con cui il Governo ha redatto le stime del DEF, e nella consapevolezzadella restrizione dei margini di manovra determinati da fattori internazionali e interni (es. superbonus) che hanno aggravato non poco la tenuta dei conti pubblici, la Cisal, condividendo l’obiettivo perseguito dal Governo nell’ultima Legge di Bilancio di sostenere – anche tramite il ricorso ad un contenuto indebitamento – le fasce più deboli del lavoro dipendente hachiesto che tale politica trovi prosecuzione anche nei prossimi anni.

In tal senso, Blasi ha ribadito che resta fondamentale prorogare e rendere strutturale il taglio del cuneo contributivo per il quale, anzi, si dovrebbe introdurre un decalage per i redditi che eccedono i limiti dei 36.000 e 25.000 euro; una misura che eviterebbe l’effetto paradossale per cui chi supera anche di un euro tali limiti oggi perde per intero il beneficio fiscale finendo, di fatto, per guadagnare di meno di chi ha un reddito nominale più basso. Un simile effetto, oltretutto, vanifica per molti lavoratori il beneficio che consegue agli incrementi retributivi derivanti dal rinnovo dei contratti di lavoro. 

Si è chiesto, inoltre, il mantenimento delle disposizioni su: fringe benefits, tassazione agevolate dei premi di risultato, agevolazioni per nuove assunzioni e per le contribuzioni riferite a lavoratrici madri.

La Cisal ha rimarcato, in relazione ad un quadro di programmapluriennale, l’esigenza di estendere le agevolazioni fiscali alle tredicesime e al pubblico impiego, confermando, altresì, le richieste di attuare e rafforzare politiche che puntino al miglioramento della qualità del lavoro, non solo dal punto di vista economico, ma anche in relazione ai caratteri della sicurezza, stabilità, degli orari, della qualità del benessere interno ai luoghi di lavoro).

Da ultimo si è richiamata l’attenzione del Legislatore sulla necessità di mantenere a livelli adeguati la spesa sanitaria e di aprire un confronto sul problema della sostenibilità sociale nel medio periodo del sistema pensionistico, che rischia di non essere garantita anche a causa del calo demografico.

Immagine di copertina di: Def, Cisal in audizione in commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato

Presente il Segretario confederale, Massimo Blasi


La Cisal, rappresentata dal Segretario Confederale Massimo Blasi, nel prendere prende atto che il DEF è stato redatto in assenza di previsioni di tipo programmatico, in vista delle nuove regole europee sul Patto di stabilità, ha rimarcato l’importanza di garantire il rispetto dei tempi di attuazione del PNRR al fine di dare sostegno alla crescita del PIL, evidenziando altresì come il mercato interno faccia registrare livelli salariali ancora troppo bassi.

Apprezzando l’atteggiamento improntato a cautela con cui il Governo ha redatto le stime del DEF, e nella consapevolezzadella restrizione dei margini di manovra determinati da fattori internazionali e interni (es. superbonus) che hanno aggravato non poco la tenuta dei conti pubblici, la Cisal, condividendo l’obiettivo perseguito dal Governo nell’ultima Legge di Bilancio di sostenere – anche tramite il ricorso ad un contenuto indebitamento – le fasce più deboli del lavoro dipendente hachiesto che tale politica trovi prosecuzione anche nei prossimi anni.

In tal senso, Blasi ha ribadito che resta fondamentale prorogare e rendere strutturale il taglio del cuneo contributivo per il quale, anzi, si dovrebbe introdurre un decalage per i redditi che eccedono i limiti dei 36.000 e 25.000 euro; una misura che eviterebbe l’effetto paradossale per cui chi supera anche di un euro tali limiti oggi perde per intero il beneficio fiscale finendo, di fatto, per guadagnare di meno di chi ha un reddito nominale più basso. Un simile effetto, oltretutto, vanifica per molti lavoratori il beneficio che consegue agli incrementi retributivi derivanti dal rinnovo dei contratti di lavoro. 

Si è chiesto, inoltre, il mantenimento delle disposizioni su: fringe benefits, tassazione agevolate dei premi di risultato, agevolazioni per nuove assunzioni e per le contribuzioni riferite a lavoratrici madri.

La Cisal ha rimarcato, in relazione ad un quadro di programmapluriennale, l’esigenza di estendere le agevolazioni fiscali alle tredicesime e al pubblico impiego, confermando, altresì, le richieste di attuare e rafforzare politiche che puntino al miglioramento della qualità del lavoro, non solo dal punto di vista economico, ma anche in relazione ai caratteri della sicurezza, stabilità, degli orari, della qualità del benessere interno ai luoghi di lavoro).

Da ultimo si è richiamata l’attenzione del Legislatore sulla necessità di mantenere a livelli adeguati la spesa sanitaria e di aprire un confronto sul problema della sostenibilità sociale nel medio periodo del sistema pensionistico, che rischia di non essere garantita anche a causa del calo demografico.