«Continuiamo a fare i conti con emergenze su emergenze. Sotto tutti i punti di vista. Economiche, sociali, lavorative. Diritti calpestati. Gli stipendi sono bassi. Molto spesso ad intermittenza perchè il lavoro è soprattutto precario. Però c’è fiducia. E c’è soprattutto nei confronti del sindacato. Che anche nei momenti più bui, e soprattutto nei momenti più bui di questi anni, c’è
“L’annuncio di questi giorni sulla possibile ed immediata chiusura della trattativa che la controllata Versalis del colosso Eni, sta conducendo sull’acquisto di tutte le quote azionarie della Novamont, società leader nel settore della chimica da fonti rinnovabili, e’ un ottima notizia per l’intero settore. La chimica verde o la chimica sostenibile si applica su tutto il ciclo della vita di
«Da tre anni si registra una fuga dal lavoro del mare. Fortissima la carenza di personale marittimo non specializzato e la soluzione non può e non deve essere l’imbarco di personale extracomunitario (a condizione di oggettivo sfruttamento) nel cabotaggio italiano, rendendo più flessibili i vincoli sulla nazionalità degli equipaggi imposti dal Decreto 221/2016 – la cosiddetta Legge Cociancih. Tutto questo
«Il sistema previdenziale italiano ha bisogno di una vera e propria riforma dell’attuale quadro normativo profondamente inadeguato, figlio, nei propri aspetti deteriori, delle riforme Dini e Fornero. Le persone, se possono, cercano di continuare a lavorare fino all’ultimo giorno utile, consapevoli degli effetti, sempre più evidenti del calcolo contributivo che ghigliottina le pensioni calcolate su redditi che sovente sono inadeguati.
«Le tragiche notizie, con infortuni e incidenti mortali, che arrivano quotidianamente dai luoghi di lavoro impongono un’azione costante ed incisiva, con finanziamenti che puntino a risultati concreti e restituiscano dignità e rispetto a tutti i lavoratori. La prevenzione resta obiettivo primario, da perseguire, rivedendo alcune norme del testo unico, rafforzando i controlli ma anche investendo in formazione, senza la quale
«Reintrodurre, anche per le aziende dei settori speciali di pubblica utilità, l’obbligo di terziarizzare una cospicua parte delle attività soggette a concessione pubblica, è una scelta deleteria per il settore igiene ambientale, perchè provocherebbe la svendita dei servizi pubblici e la diminuzione della loro qualità, causando nel contempo aumenti delle tariffe, scarsa qualità servizi offerti e tagli della forza lavoro.