Inps: illegittime le trattenute sulla pensione se l’errore l’ha commesso l’ente previdenziale

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Ecco cosa fare in casi simili: i consigli dell’avvocato Laila Perciballi


“L’invalido pensionato di buona fede non deve restituire nulla all’Inps. Lo ha sancito una sentenza della quarta sezione civile del Tribunale di Roma” lo scorso 24 settembre. E’ quanto spiega in una nota Laila Perciballi del Movimento Consumatori – Roma Capitale che punta l’attenzione alla scadenza del prossimo 10 dicembre per i cittadini che hanno aderito “alla rottamazione Ter e per i quali bisogna pagare tutti i ratei scaduti anche se la crisi sanitaria è tutt’altro che terminata”. “Con la sentenza del 24 settembre scorso il giudice ha annullato la richiesta originariamente avanzata all’anziano invalido dall’Inps relativa all’indebito di euro oltre 51 mila euro. Questa cifra – spiega Perciballi – si sarebbe accumulata nel corso di anni di errori dell’Inps a discapito dell’anziano pensionato che, credendo si trattasse dell’ importo corretto della sua pensione, utilizzava le somme ( comunque minime) per il soddisfacimento dei suoi bisogni primari come fare la spesa, pagare bollette e acquistare farmaci. La sentenza richiama i principi espressi dalla Cassazione in una pronuncia del 2018. Deve, quindi, escludersi che il pagamento sia addebitabile ad una condotta fraudolenta o in malafede del pensionato trattandosi di errore imputabile esclusivamente all’istituto e conseguentemente di indebito sanabile. Nulla pertanto deve restituire il ricorrente all’ Inps”, conclude il Movimento dei Consumatori che invita “i pensionati a controllare sempre se ci sono trattenute sulla pensione e a verificarne la legittimità perché, come ha deciso il tribunale di Roma, spesso sono soldi non dovuti”. Sulla base di questa pronuncia,  sollecitiamo i pensionati ed i loro famigliari a chiedere una consulenza perché, come ha deciso il tribunale di Roma, spesso Inps trattiene  soldi non dovuti, ma è necessario fare opposizione per ogni singola situazione perché le sentenza valgono solo tra le parti del giudizio, pur costituendo un importante precedente. Stessa verifica va fatta per le cartelle esattoriali, le intimazioni di pagamento, i solleciti, i preavvisi, i fermi amministrativi, le ipoteche perché spesso l’Agenzia delle Entrate riscossione richiede importi prescritti o non dovuti ai sensi dell’art 4 del Decreto Legge n. 119/2018 intitolato proprio “Stralcio dei debiti fino a mille euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010” prevede che siano automaticamente annullati i debiti di importo residuo fino a mille euro. Inoltre, ricordiamo ai cittadini  che hanno aderito alla “rottamazione-ter” e al “saldo e stralcio” per il pagamento delle cartelle esattoriali emesse dall’Agenzia delle Entrate Riscossione che bisogna dar luogo al versamento integrale delle rate entro il 10 dicembre 2020 altrimenti si decade da tutti i benefici e si ricorda che per il pagamento entro il 10 dicembre non sono previsti i 5 giorni di tolleranza (art. 3, comma 14-bis, DL 119/2018).

Ove ci si trovi in queste situazioni, Movimento Consumatori – Roma mette a disposizione degli iscritti Cisal la propria consulenza gratuita. L’avvocato Perciballi è sempre raggiungibile da tutti i cittadini al numero whatsapp 3939072144, o alla mail [email protected] o [email protected]

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Ecco cosa fare in casi simili: i consigli dell’avvocato Laila Perciballi


“L’invalido pensionato di buona fede non deve restituire nulla all’Inps. Lo ha sancito una sentenza della quarta sezione civile del Tribunale di Roma” lo scorso 24 settembre. E’ quanto spiega in una nota Laila Perciballi del Movimento Consumatori – Roma Capitale che punta l’attenzione alla scadenza del prossimo 10 dicembre per i cittadini che hanno aderito “alla rottamazione Ter e per i quali bisogna pagare tutti i ratei scaduti anche se la crisi sanitaria è tutt’altro che terminata”. “Con la sentenza del 24 settembre scorso il giudice ha annullato la richiesta originariamente avanzata all’anziano invalido dall’Inps relativa all’indebito di euro oltre 51 mila euro. Questa cifra – spiega Perciballi – si sarebbe accumulata nel corso di anni di errori dell’Inps a discapito dell’anziano pensionato che, credendo si trattasse dell’ importo corretto della sua pensione, utilizzava le somme ( comunque minime) per il soddisfacimento dei suoi bisogni primari come fare la spesa, pagare bollette e acquistare farmaci. La sentenza richiama i principi espressi dalla Cassazione in una pronuncia del 2018. Deve, quindi, escludersi che il pagamento sia addebitabile ad una condotta fraudolenta o in malafede del pensionato trattandosi di errore imputabile esclusivamente all’istituto e conseguentemente di indebito sanabile. Nulla pertanto deve restituire il ricorrente all’ Inps”, conclude il Movimento dei Consumatori che invita “i pensionati a controllare sempre se ci sono trattenute sulla pensione e a verificarne la legittimità perché, come ha deciso il tribunale di Roma, spesso sono soldi non dovuti”. Sulla base di questa pronuncia,  sollecitiamo i pensionati ed i loro famigliari a chiedere una consulenza perché, come ha deciso il tribunale di Roma, spesso Inps trattiene  soldi non dovuti, ma è necessario fare opposizione per ogni singola situazione perché le sentenza valgono solo tra le parti del giudizio, pur costituendo un importante precedente. Stessa verifica va fatta per le cartelle esattoriali, le intimazioni di pagamento, i solleciti, i preavvisi, i fermi amministrativi, le ipoteche perché spesso l’Agenzia delle Entrate riscossione richiede importi prescritti o non dovuti ai sensi dell’art 4 del Decreto Legge n. 119/2018 intitolato proprio “Stralcio dei debiti fino a mille euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010” prevede che siano automaticamente annullati i debiti di importo residuo fino a mille euro. Inoltre, ricordiamo ai cittadini  che hanno aderito alla “rottamazione-ter” e al “saldo e stralcio” per il pagamento delle cartelle esattoriali emesse dall’Agenzia delle Entrate Riscossione che bisogna dar luogo al versamento integrale delle rate entro il 10 dicembre 2020 altrimenti si decade da tutti i benefici e si ricorda che per il pagamento entro il 10 dicembre non sono previsti i 5 giorni di tolleranza (art. 3, comma 14-bis, DL 119/2018).

Ove ci si trovi in queste situazioni, Movimento Consumatori – Roma mette a disposizione degli iscritti Cisal la propria consulenza gratuita. L’avvocato Perciballi è sempre raggiungibile da tutti i cittadini al numero whatsapp 3939072144, o alla mail [email protected] o [email protected]